3.4 Crotone

La rivale di Sibari, Crotone, fu anch’essa colonizzata da Achei, circa nella stessa epoca. L’origine achea di Crotone era universalmente riconosciti nell’antichità. I Crotoniati strinsero con le loro due città vicine, Caulonia e Sibari sul Traente, un patto di alleanza sul modello della lega achea. Della fondazione di Crotone abbiamo molte notizie da fonti storiche affidabili che ci hanno tramandato anche il nome del suo ecista, Miscello. Da un frammento di Diodoro sappiamo che la Pizia avrebbe dapprima ordinato a Miscello di fondare Crotone; poi con un secondo responso lo avrebbe illuminato sull’ubicazione della nuova città, raccomandandogli di passare dal capo Lacinio, dalla sacra Crimisa e dal fiume Esaro; infine, con un terzo responso gli proibì di andare a Sibari contro il volere del dio.

Sull’ecista di Crotone ci sono state tramandate altre due notizie. Una, riportata dallo scoliasta di Aristofane, è la semplice ripetizione di un aneddoto relativo alla fondazione di Taranto ad opera di Falanto. L’altra, tramandataci da Ovidio, fa intervenire Eracle nella fondazione di Crotone: secondo l’autore delle Metamorfosi, Miscello si sarebbe recato a fondare Crotone in riva all’Esaro per obbedire a un esplicito ordine di Eracle, benché le leggi della sua patria proibissero di emigrare così lontano, pena la morte. E già nel VI secolo si pensava che la colonia fosse stata fondata per ordine dell’oracolo di Delfi: lo dimostra il tripode delfico che è inciso sul retto e sul verso delle prime monete coniate da Crotone e che restò emblema della città fino all’età romana. Anche in questo caso, come per Reggio, per Siracusa o per Taranto, l’oracolo di Apollo servì da guida ai nuovi coloni. Ma è chiaro che la Pizia potè fornire indicazioni precise sui nuovi paesi in occidente soltanto dopo aver avuto informazioni dagli Eubei che avevano frequentato quei mari dalla prima metà del secolo VIII.

Secondo Ippide e secondo Antioco, Crotone sarebbe stata fondata poco dopo Sibari, anzi, pochissimo tempo dopo, tanto è vero che Eusebio pone la fondazione di Sibari e di Crotone nello stesso anno. La data fornita da Eusebio, è confermata da Dionisio di Alicarnasso, il quale dice che Crotone fu fondata nel terzo anno della XVII Olimpiade, vale a dire nel 709-708 a.C. Il principale luogo di culto fu scelto un po’ più a sud, al Capo Lacinio, chiamato oggi Capo Colonna. In questa località la città greca di Crotone ebbe il più famoso dei suoi templi, il tempio di Era Lacinia. Del tempio del VI secolo non resta oggi che una solitaria colonna. Tito Livio ci narra che la cinta muraria di Crotone, all’inizio del III secolo, misurava ben diciotto chilometri. Ma dell’antica città non restano oggi tracce, eccettuato qualche frammento di muro sparso qua e là. Crotone era celebrata dagli antichi tanto per il vigore e la bellezza dei suoi abitanti quanto per la salubrità del suo clima. Ancora oggi, la piccola città moderna sorta dov’era la città antica, gode di un clima mite e salubre, per le brezze marine che la proteggono dalla malaria presente nella bassa pianura del Crati. Invece, la campagna di Crotone, pur assai fertile, non poteva competere per estensione e in ricchezza di prodotti con quella di Sibari.