2.1 Le Origini

Le origini di Roma e i primi secoli della sua storia sono oggetto ancora di ricerche che appassionano ancora generazioni di storici o di semplici cultori della materia. La cultura medievale e poi il pensiero umanistico e rinascimentale videro in Roma arcaica e nella sua storia narrata dagli antichi, uno straordinario repertorio di modelli di comportamento, una realtà politico-sociale in cui si sarebbero concentrati eccezionali esempi di moralità degni di essere imitati dai posteri. Il caso letterario più famoso è forse quello di Nicolò Machiavelli (1469-1527) con I Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio. Le due principali opere storiche antiche che parlano di Roma arcaica, cioè i primi libri della Ab Urbe Condita di Tito Livio (59 a.C. – 17 d. C.),  e la Rhomaiké Archaiologìa di Dionigi di Alicarnasso (I secolo a.C.) sono apparsi ai tempi dell’imperatore Augusto (63 a.C. – 14 d.C.). Gli stessi autori antichi affermano che la loro ricostruzione storica si è potuta basare solo in minima parte su testimonianze scritte, sia perché nella Roma arcaica la scrittura era poco praticata, sia perché durante il saccheggio gallico subito da Roma nel 390 a.C. gli archivi dello stato romano, dove erano conservati gli annali della storia della città scritti dai pontefici, sarebbero andati distrutti nella quasi totalità. Allo scetticismo che faceva accogliere dagli studiosi le opere di Tito Livio e degli altri autori come mere invenzioni, è seguita la scoperta di numerose vestigia archeologiche di età arcaica a Roma e in altri centri laziali, che ha evidenziato in molti casi molti elementi di convergenza con quanto affermato dalle fonti scritte antiche. Si è scoperto, ad esempio, che alla fine del VII secolo a.C. la zona del Foro romano fu pavimentata proprio quando gli autori latini raccontano della costruzione di botteghe in quell’area, e che nel Foro fu costruito un edificio in muratura proprio dove le fonti antiche collocano la casa del re, la regia. Più recentemente altri scavi hanno mostrato come le attività edilizie ascritte dalle fonti ai primi re di Roma, trovano interessanti elementi di confronto grazie ad alcuni rinvenimenti alle pendici settentrionali del Palatino.

Le fonti in nostro possesso, nonostante che nel periodo arcaico di Roma la tradizione orale fosse l’unica fonte di trasmissione dei fatti storici, ci consentono di conoscere con buona affidabilità molti aspetti della storia e della società romana arcaica. L’opera di Tito Livio (Ab Urbe condita), ad esempio, per asserzione dell’autore stesso, si occupa innanzitutto di mostrare ai suoi lettori “quali siano state le condizioni di vita (vita), quali i costumi (mores), in virtù di quali uomini e di quali mezzi (per quos viros quibusque artibus) si sia formato ed accresciuto, in pace e in guerra, l’impero”.